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Immagine del redattoreGiulia Masia

Divers* in che senso?

Sono sempre stata una sostenitrice attiva dei diritti di tutt*. Ma non mi stancherò mai di ribadire i miei pensieri su alcuni argomenti che mi stanno particolarmente a cuore. Questo mese è il "Pride Month" e io ne approfitto. Pride significa orgoglio, significa poter essere fier* di essere come si vuole, cosa si vuole, di amare chi si vuole, vestirsi, comportarsi, esprimersi come si vuole. Credo profondamente nella valorizzazione delle diversità, soprattutto in un mondo in cui il divers* è visto spesso come deviante e non arricchente. È per questo che vorrei aprire una parentesi da "psicocosa" sulla normalità. Normalità non vuol dire proprio niente. Normalità vuol dire ridondanza? Allora non esiste o meglio esiste, ma è diversa per ognuno di noi. Gli esempi possono essere i più svariati. Per me è normale baciare i miei cani e i miei gatti quando torno a casa, per mia cugina no. Per me è normale mettere la bottarga nella pasta con le arselle, per un altr* è più buona con il parmigiano. Per mia mamma è normale dire il rosario prima di dormire, io invece mi rilasso con i video Asmr. Per una donna araba è normale mettere lo hijab per altre donne è consuetudine andare in chiesa ogni domenica. Per un bambin* è normale avere un padre e una madre, per un altr* è normale avere due padri o due madri. Il punto è che normale lo decidiamo noi. Secondo le nostre attidudini, la nostra cultura e il nostro background e nessuno ha il potere di dirci che non lo è. Sino a che non si lede la libertà ed i diritti dell'altr*, nessuno potrà mai dirci cosa è normale per noi. Chi amiamo o da chi siamo attratti è affare nostro e di nessun altr* al pari del gusto del gelato che mi piace. Purtroppo ci sono frequenti situazioni molto difficili e di sofferenza profonda, in cui tante persone sono private dei loro diritti fondamentali, in primis quello di ESSERE. Ci sono tanti ragazz* molto giovani che si trovano ad affrontare delle prove a volte insostenibili, che si sentono completamente inadeguat*, sbagliat* , in un modo rifiutante e carico di pregiudizi. Io per il mio piccolo dico non siete sol*, io combatterò sempre con voi, sarò sempre pride, sarò sempre solidale perché i vostri diritti sono anche i miei. Non esiste religione, stato o essere umano che possa impedirvi di essere, di esistere e di amare, di vivere come più vi aggrada. Se si hanno delle difficoltà ad accogliere l'altr* o il divers* da noi, il primo passo è essere consapevoli di questa difficoltà e uscire dal punto di vista ego-riferito, che fa pensare che la nostra realtà sia assoluta ed applicabile universalmente. In natura non esiste una realtà univoca, ogni fenomeno ed evento ha infinita di opzioni possibili. Il mio invito è, a chi ha delle difficoltà in questo senso, informatevi, cercate il confronto costruttivo, aprite i vostri cuori e accogliete anche le vostre paure. Ognuno decide per se, lasciamo all'altr* la stessa libertà che vorremo per noi e quando noi stessi ci priviamo di quest'ultima, liberiamoci da tale gabbia. Io ci sono. . . . Buon lunedí Buon Pride Month♥️🧡💛💚💙💜


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