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Immagine del redattoreGiulia Masia

Amo il mio lavoro

Oggi ho salutato una paziente. È stata una bella emozione. Il mio lavoro è fatto di gioie e dolori, di condivisione di di intensa relazionalità. La mia gioia più grande non è venalmente quando un paziente arriva, ma quando va via. Quando riesce a camminare con le sue gambe. Un po' come un genitore con un figlio, nella relazione terapeutica il nostro scopo e aiutare chi si rivolge a noi, a ritrovarsi e ritrovare i propri strumenti per affrontare la vita. Quando un paziente spiega le ali e comincia a volare, per noi è una vittoria, non perché ci sentiamo bravi o perché vogliamo le lodi da chicchessia, ma perché vuol dire che quella persona ha imparato o reimparato a guardarsi dentro, a vedere il mondo con lenti nuove e con diverse colorazioni. Lascio andare la mia paziente col cuore leggero e grato per la fiducia che mi ha dato. Con la promessa ed il dovere di esserci nel bisogno e la consapevolezza di aver lasciato qualcosa, qualsiasi cosa sia nella vita di questa persona. Grazie a tutti i miei pazienti, che mi ricordano con quanta passione e amore faccio il mio lavoro ❤️


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